L'Associazione Nosu Impari è nata a Torino l'8 maggio 2013 al fine di promuovere e diffondere la cultura sarda. All'Associazione sono aggregati un gruppo teatrale e un gruppo folkloristico di ballo sardo formatisi nel 2005. Presidente dell'associazione: Luisa Pisano.
domenica 31 maggio 2015
venerdì 22 maggio 2015
Angelica Piras al Nosu Impari di Torino, articolo di Antonina Orlando
INCONTRI
D’AUTORE
La
poetessa Angelica PIRAS
e
la sua silloge
Regina
delle ombre
In
asulu bisenti
Con
l’intervento della psicologa e psicoterapeuta
Lucia
ATTOLICO
Sabato 16 Maggio 2015, alle ore
17,30, presso la sede dell’Associazione sarda Nosu Impari di Torino, ha avuto luogo l’incontro con la poetessa
Angelica PIRAS e con la psicologa e psicoterapeuta Lucia ATTOLICO.
Dopo una breve
introduzione della Presidente, Luisa Pisano, la segretaria dell’Associazione,
prof. Pia Deidda, ha presentato il libro “Regina
delle ombre” e ha letto una delle più belle e significative poesie “Guerriera”.
Il componimento è
stato scelto, perché in esso sono presenti le tematiche della serata:
i gravi problemi
di Angelica in famiglia, la sua determinazione a non soccombere e i segreti per riuscirci.
La poetessa è stata
affiancata dalla dottoressa Attolico che, psicologa e psicoterapeuta, ha
aiutato tutti a comprendere e a sviluppare gli argomenti.
Come ha detto la dottoressa, “Regina delle ombre” è Angelica stessa.
Come lei, infatti, il libro piange e ride, soffre e cerca la salvezza; come lei
ha paura della paura e ama l’Amore; di fronte all’impotenza chiede aiuto e
libertà.
La serata è stata
particolarmente emozionante, perché le vicissitudini della bambina, dei
fratelli e della mamma, alla mercè della furia incontrollata del padre malato,
hanno destato solidarietà e commozione.
Raccontarsi, ha rappresentato per
la poetessa un modo per aprirsi e alleggerire il suo pesante fardello di pene,
ma ha soddisfatto nello stesso tempo l’esigenza di offrire un possibile aiuto
al lettore.
La lettura delle
prose introduttive e delle poesie ha fatto emergere da un lato terribili
sofferenze fisiche e morali, dall’altro la forza vittoriosa della Vita. Grazie
a questa forza, la bambina ha trovato momenti rigenerativi e nuove risorse per sorridere
e per regalare ai fratelli un po’ del suo sorriso.
Angelica ha
parlato della tristezza che l’assaliva, quando doveva scegliere da che parte
stare: chi dovevo voler meno bene, e a
chi dovevo far star bene? Dei sensi di colpa che la tormentavano, ogni qual
volta non riusciva a confortare la mamma: di fronte ai maltrattamenti da lei
subiti, infatti, si sentiva fragile e doveva cercare rifugio nella protezione
di luoghi nascosti.
La vita, la natura, la fede
hanno dato ad Angelica la forza di reagire anche nei momenti in cui più
fortemente desiderava che la donna
celeste, a cui spesso si rivolgeva fiduciosa, la portasse via con sé. La donna celeste era la Madonna, l’unica
dalla quale potesse ricevere coraggio e parole dolci.
Si è parlato anche dei colori e della
luce, con cui dominava le ombre che con
un’ascia la dividevano dall’infanzia.
L’immergersi nella natura reale o
immaginata ha salvato Angelica. E’ riuscita così ad attraversare il dolore a piedi nudi senza diventare pietra e ad
avere un cammino di rose e viole.
Noi facciamo parte
della natura, è stato detto dalla dottoressa, ed è per questo che abbiamo
bisogno di stare a contatto con essa.
Perciò Angelica
trovava pace sull’albero e rifugio dentro l’armadio di “cedro”. Il profumo naturale del cedro ristorava il suo cuore e
alimentava la sua fantasia, allontanandola dalla realtà e addolcendole il
cuore.
Questi alcuni dei “segreti” di
Angelica per “vincere la partita con il buio”, trasmessi al lettore come
“spunti” di trasformazione.
Forte
il richiamo alla gioia della trasformazione e del riscatto; alla rivalutazione
dell’Amore che può contaminare anche gli altri : in altre
parole, alla bellezza della Vita, al di là delle tovaglie
d’ipocrisia, cioè al di là della falsità.
La
Vita merita di essere vissuta
– è stato detto – e l’Amore genera Amore.
E’ quest’Amore che
ha riavvicinato la figlia al padre. Angelica, cresciuta, ha avuto pietà di
quell’uomo e la pietà, lei dice, fa parte dell’Amore. Angelica ha offerto la
sua umanità non al padre – lei non sa cos’è un padre – ma ad un essere umano malato,
anche lui con un triste vissuto, che pure le ha donato qualche breve momento di
dolcezza.
Il libro parla
anche di due Angelica: l’una con i nodi
del dolore e della tristezza, l’altra con i dolci sogni di miele e vaniglia.
E’ un libro che insegna veramente tanto,
ha affermato la psicologa, ci fa conoscere esperienze significative e, dunque,
crea cultura. Quello che impariamo, informandoci e leggendo, si aggiunge a
quelle forme di cultura che ci portiamo dentro dalla nascita, che caratterizzano
l’ambiente storico – sociale da cui proveniamo e che ci distinguono dagli altri.
E’ la nostra cultura che condiziona gran parte delle scelte che facciamo ed è essa
che, assieme ad altri strumenti, come la psicoterapia, contribuisce alla
soluzione di tante problematiche.
I dialoghi e le riflessioni hanno coinvolto
il pubblico che ha applaudito più volte calorosamente e che è intervenuto con
numerose domande anche di carattere generale.
Ecco alcune fra le
domande:
· Cosa
ci permette di capire se un bambino vive nella sofferenza e nella violenza?
· Si
può definire violenza anche il carico di impegni che scuola e famiglia danno ai
bambini spesso in modo eccessivo?
· Quanto
l’adulto, sempre presente, condiziona negativamente l’incontro del bambino con
se stesso?
Quanto
le leggi e le strutture sociali esistenti oggi in Italia sono in grado di
aiutare veramente le famiglie disagiate?
· Angelica
si è avvicinata al padre per pietà o per perdono?
Gli interventi
pacati e chiari hanno condotto tutti a profonde riflessioni. La serata si è
conclusa nell’emozione e nella soddisfazione di tutti i presenti.
Antonina Orlando
martedì 19 maggio 2015
Angelica Piras e Lucia Attolico s'incontrano al Nosu Impari
Scrive la dottoressa Lucia Attolico su Facebook: "Sabato ho conosciuto una brava scrittrice, Angelica Piras, che nel suo libro parla di come convive con le difficili esperienze subite da bambina. E' un esempio per tutti".
https://www.youtube.com/watch?v=TM7KYLgC29A
domenica 17 maggio 2015
Una guerriera con una spada di carta arcobaleno
GUERRIERA
La mia spada
è di carta arcobaleno,
combatto sorridendo
perché in groppa il bagaglio dei ricordi
solletica le mie larghe spalle.
La mia vittoria
sta nel saper perdere
riprendendo dopo la sconfitta
la via del sogno.
Recupero la spada di carta arcobaleno
indosso un mantello di luce
armatura perfetta
per riuscire a parare i colpi
inflitti dal nemico.
Duello senza stancarmi
perché i colori della spada arcobaleno
aprono una finestra nel cielo
e la luce riflessa crea una danza
dalle innumerevoli sfaccettature
che rimbalzano sul cuore scarcerato
sull’anima innamorata
illuminando un percorso divino.
Ieri sera ho voluto leggere questa poesia, come introduzione alla serata e come saluto ad Angelica Piras e alla dottoressa Lucia Attolico, perchè in essa ho visto racchiuso il nocciolo della tematica che avrebbe accompagnato l'incontro.
La forza di questa guerriera è la forza di Angelica che usa la penna come una spada di carta arcobaleno per parlarci di un grande dolore ma anche della sua sconfitta.
Angelica Piras al Nosu Impari di Torino
Un grazie ad Angelica Piras e un grazie alla dottoressa Lucia Attolico da parte di tutti noi presenti ieri.
E` stato un incontro che ci ha profondamente commosso. La poesia e il tema toccante trattato ci ha coinvolti emotivamente permettendo di riflettere su un problematica ancora, ahimè, attuale.
Presto uscirà un articolo sul nostro blog a opera di Antonina Orlando.
Vi consigliamo inoltre di andare a vedere il blog della dott Lucia Attolico:
http://icebergsommerso.blogspot.it/
Ci scrive Angelica su facebook:
Buongiorno Pia, buongiorno a tutti. Intanto come ho detto ieri a Pia vi porto i saluti anche di Vincenzo Pisanu che vi abbraccia tutti. Ieri è stata davvero una serata bellissima, un grazie speciale a Pia, Luisa e a Lucia e a tutti i presenti per l'accoglienza e l'attenzione. Mi avete fatto sentire a casa. Vado via con dei doni meravigliosi e poi ho anche appreso i passi base del tango. Wouuuu, come faccio a non essere piena di tutti voi? Grazie di cuore. Spero ci siano altre occasioni per poter raccontare la poesia della vita. Vi abbraccio.
domenica 3 maggio 2015
Angelica Piras al Nosu Impari
L'Associazione Nosu Impari di Torino,
il giorno 16 maggio 2015 alle ore 17,30 in Via Reiss Romoli 45, vi
invita all'incontro con la poetessa e scrittrice Angelica Piras.
Angelica Piras autrice del libro
autobiografico: Regina delle ombre “In asulu bisendi”, Amicolibro
editore, vi accompagnerà dentro un viaggio in prosa e poesia di un
vissuto pesante.
L'argomento è quello della violenza
domestica ma, nonostante il tema sia così forte, vi parlerà di quel
profumo d’azzurro che racconta l’amore, il perdono e la speranza,
capace di spazzare via il buio più profondo.
Nell'incontro sarà guidata dalla
dottoressa Lucia Attolico, psicologa, psicoterapeuta e ipnologa,
esperta di crescita personale e familiare.
Ingresso libero anche per i non soci.
Vi aspettiamo!
In serata seguirà cena di condivisione
fra i soci aperta anche agli amici che si vogliono unire a noi.
Festa al Nosu Impari
RICORDANDO GLI ANNI CINQUANTA
Il
giorno 25 aprile i soci si sono ritrovati in sede a rivivere i mitici
anni Cinquanta. Per alcuni è stato un momento per ricordare il loro
vissuto giovanile, per altri è stato un gioco d'mmaginazione aiutati
soprattutto da film come "Grease".
Per
l'Italia il Cinquanta fu il momento della ricostruzione post bellica,
della speranza in un domani migliore, della ripresa economica che
portò al benessere e al boom economico dei decenni seguenti.
Erano
gli anni in cui si guardava agli USA come paladini della salvezza e
della democrazia; portatori di quel benessere economico insperato
dopo che la seconda guerra mondiale aveva arrecato solo distruzione,
morte e povertà.
E
gli USA non erano solo jazz e blues, ma anche boogie-woogie, portato
dai soldati americani, e rock and roll, diffuso dalle radio. Ritmo e
musiche scatenate con la presenza di figure acrobatiche che creavano
nelle sale da ballo brio e divertimento.
E
anche al Nosu Impari il brio e il divertimento non è stato da meno.
Il gruppo di ballerini, coadiuvato da una delle promotrici
dell'evento Rebecca Melis, si è esibito in una sfilata in rigorosi
costumi anni cinquanta e in balli d'epoca.
Una
giuria ha premiato le coppie considerate più belle e si è ballato
prima e dopo una delle ormai mitiche e luculliane cene di
condivisione.
Non
potevano mancare i balli sardi che, con i costumi anni Cinquanta,
hanno ricreato un'atmosfera da “ballu in praxa 'e cresia” d'altri
tempi, quando i giovani non uscivano più con il vestito tradizionale
sardo abbagliati, o solo affascinati?, dalla modernità.
Nella
serata il mago Pino si è esibito con alcuni suoi strabilianti giochi
di prestigio che hanno lasciato il pubblico entusiasta.
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