giovedì 31 marzo 2016

OPEN DAY AL CENTRO COMUNE DI RICERCA (CCR) DI ISPRA 2016 
 
Sabato 28 maggio 2016 il centro comune di ricerca della commissione europea, invita il pubblico a trascorrere una giornata in visita tra i suoi 60 laboratori. In occasione del semestre olandese, si potranno visitare i laboratori di robotica spaziale, robotica chirurgica a distanza, dell’alimentazione, laboratorio sismico, ecc. Si potranno rivolgere ai ricercatori domande e curiosità. Occasione unica. Entrata gratuita, pranzo al sacco, spostamento con i propri mezzi. Orario d’entrata dalle ore 8.00 alle ore 10.00 fine visita ore 19.30. Chi fosse interessato tel a Luisa n. cell. 320-0587368 entro il 15 di aprile.

venerdì 25 marzo 2016


L'associazione Nosu Impari organizza per i propri soci una uscita scientifico culturale all'OPEN DAY DI ISPRA il 28 maggio 2016. Lo spostamento avverrà con mezzi propri.
Dare adesione a Luisa Pisano (cell. 3200587368) prima del 15 aprile 2016.
I Laboratori di Ricerca ENEA di Ispra si trovano in provincia di Varese e sorgono all’interno del CCR della Commissione Europea. Nati come prima infrastruttura ENEA dedicata alla ricerca sul nucleare, i Laboratori di Ispra rappresentano oggi un punto di riferimento per lo sviluppo di tecnologie e metodologie per l’efficienza energetica nei settori dell’illuminazione e degli elettrodomestici e per la loro diffusione nel territorio, nel mercato e negli strumenti delle politiche energetiche.
http://www.enea.it/it/laboratori-di-ricerca-di-ispra

giovedì 24 marzo 2016


2 aprile 2016 
Via Reiss Romoli 45
  Il dottor Vincenzo Prunelli tratterà le implicazioni della nostra mente 
 nel processo di insegnamento - apprendimento 
nella famiglia, nella scuola e nello sport, 
presentando il suo libro: 
"Insegnare, imparare, insegnare a imparare".


domenica 13 marzo 2016


Sabato prossimo ore 17 
RIUNIONE DEI SOCI

Seguiranno cena condivisa e balli sardi


sabato 5 marzo 2016

Nosu Impari News: Conferenza di Giovanni Masala Dessì. Università di Stoccarda “I Shardana” di Ennio Porrino Una grande opera lirica “dimenticata”



Conferenza di


Giovanni Masala Dessì. Università di Stoccarda


“I Shardana” di Ennio Porrino


Una grande opera lirica “dimenticata”


 a cura di Antonino Orlando



Sabato 27 Febbraio al teatro Isabella presso la Circoscrizione 5 di Torino, ha avuto luogo la Conferenza del prof. Giovanni Masala su Porrino e la sua opera lirica "I Shardana". La conferenza è stata organizzata da Luisa Pisano, presidente dell’Associazione culturale sarda Nosu Impari di Torino.


Dopo i saluti del vicepresidente dell’Associazione Marcello Pisano e di Antonio Ciavarra, consigliere della Circoscrizione 5, ha preso la parola Giovanni Masala, ricercatore dell’Università di Stoccarda, che ha descritto ampiamente e con chiarezza l’opera del maestro cagliaritano Ennio Porrino, compositore del Novecento.

"I Shardana", ha detto Masala, si è formata lentamente, dall’ idea di un vecchio racconto, il cui titolo originario era “Hutalabi”, come  nella versione del radiodramma del ’56, recitato da Arnoldo Foà.

Essa fu rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli, il 21 Marzo del 1959, sotto la direzione musicale dello  stesso Porrino, con costumi ispirati ai bronzetti nuragici di circa quattromila anni fa; venne poi replicata nelle settimane successive.

Shardana era il nome delle antiche genti che sin dai tempi preistorici, raggiunsero e abitarono la Sardegna, costruendovi le prime testimonianze artistiche e culturali. Col trascorrere degli anni, altri popoli si sono avvicendati nel Mediterraneo, soprattutto a scopo commerciale [N.d.A.].



La vicenda si svolge, dunque, nella Sardegna della civiltà dei nuraghi e si rifà ad una delle più antiche incursioni, che, in epoca imprecisata, tenta di soggiogare l’isola, quella dei Fenici.

Vi sono descritti momenti gloriosi dell’antico popolo sardo, durante i quali viene respinto l’invasore. Gli eroi sardi, disposti a qualunque sacrificio nella difesa della loro terra, mostrano determinazione, forza e coraggio.

Alla Sardegna nuragica di quattromila anni fa l’opera non è solo debitrice degli avvenimenti romanzati, ma trae da essa anche i nomi di personaggi importanti, come Gonnario, Torbeno, Orzocco, Norace, Nibatta. Tali nomi, infatti, appartengono proprio al sostrato nuragico.

Per ritrovarli, Porrino si è avvalso sia degli studi filologici riguardanti il paleosardo, sia degli studi storici relativi agli usi linguistici medievali della Sardegna centrale, non contaminata dai contatti che il Nord e il Sud dell’isola avevano con Pisa e con Genova per scambi commerciali.

E’ noto, infatti, che le zone che non entrano in contatto con popoli stranieri, sono generalmente conservatrici sia nelle tradizioni che negli usi linguistici; mentre chi entra in contatto con altri popoli, generalmente per motivi commerciali, innova più facilmente lingua e abitudini di vita [N.d.A.].

Porrino, inoltre, col suo dramma veicola, rivisitandolo, il patrimonio etnomusicale, letterario e artistico sardo, nonché quello della grande musica dell’Ottocento e del Novecento.

“Con “I Shardana” va in scena un mondo mitico, idealizzato, in cui si esaltano le gesta dei due momenti più gloriosi della storia sarda, quello nuragico di quattromila anni fa e quello medievale -   giudicale di mille anni fa…. I Sardi fanno storia, creano storia e non la subiscono …”, ricorda Masala, riferendo, così, le riflessioni del musicologo Karlinger dell’Università di Monaco.

Il melodramma ha avuto successivamente molte altre repliche, ottenendo sempre notevoli successi. L’ultima rappresentazione ha avuto luogo a Roma nel 1960, senza costumi e senza scenografia, in forma oratoriale e in un’ottima esecuzione registrata dalla RAI.

Dopo l’esecuzione di Roma, “I Shardana” non sarà più rappresentata in nessun teatro; tuttavia, alcune sue musiche continueranno ad essere suonate nei decenni successivi e essa stessa, molto apprezzata dal prof. Karlinger, diventerà oggetto di studio e di recensioni del musicologo, che nei suoi cori  evidenzia influenze verdiane.



Ennio Porrino muore all’improvviso a Roma, il 15 settembre del 1959, pochi mesi dopo aver diretto la prima rappresentazione dell’opera e dopo aver presentato alla biennale di Venezia una composizione dedicata alla figlia, il balletto La bambola malata.



Caduta nell’oblio, assieme al suo autore, “I Shardana” fu riscoperta nel 2010, in ricorrenza del centenario della nascita di Porrino, e venne ripresentata al teatro dell’Opera di Cagliari, in forma di concerto, senza scenografia.



Presentazione e spiegazione dell’opera e del suo autore sono state corredate da immagini, dall’ascolto di brani musicali particolarmente significativi e da riferimenti ai maggiori critici di Porrino e della sua produzione artistica.

Grande la soddisfazione del pubblico di fronte all’interessante e preziosa trattazione del Prof. Masala.


Antonina Orlando


Consigliamo la lettura del sito curato da Antonina Orlando: http://www.mantano.it




martedì 1 marzo 2016

Lettera di Giovanni Masala


 a cura di Giovanni Masala

"Grazie al Nosu Impari per l'impegno e l'entusiasmo per aver fatto scoprire a sardi (e non) il capolavoro di Ennio Porrino. Come vi ho raccontato I Shardana è stata eseguita (senza scenografia e costumi) al Teatro Lirico di Cagliari nel 2010, in occasione dei festeggiamenti del centenario della nascita del Maestro. Ma va detto che in seguito, nel 2013, I Shardana è stata rappresentata (questa volta con scenografia e costumi) a Cagliari in una splendida rappresentazione. La regia fu affidata a un grande regista torinese: Davide Livermore, ex direttore artistico del Teatro Baretti di Torino e oggi direttore artistico del Teatro dell'opera di Valencia in Spagna. Nel 2014 Rai 3 ne ha realizzato un fantastico servizio nella trasmissione "Prima della Prima. Un grazie di cuore anche ad Antonio Ciavarra che sabato con il suo preziossimo contributo e impegno "gramsciano" ha reso possibile la realizzazione di questa importante conferenza-musicale al Teatro Isabella di Torino. Nel 1961 l'opera lirica I SHARDANA fu giudicata dalla critica "la più importante opera lirica di questo dopoguerra". Dopo 54 anni, nel 2013, il dramma musicale di Porrino è stato nuovamente rappresentato al Teatro Liricodi Cagliari. Ora che questo capolavoro è stato finalmente presentato anche nella capitale piemontese al pubblico torinese e sardo, e visti anche i profondi legami storico culturali esistenti tra Torino e la Sardegna, la nostra grande speranza è che il Teatro Regio si attivi per avere sul suo palcoscenico questa opera straordinaria. In questo breve video andato in onda di recente su Rai 3 nella trasmissione "Prima della Prima" è possibile vedere e ascoltare alcuni stralci dell'opera anche con un'intervista al regista torinese Davide Livermore "Ennio Porrino, come Antonio Gramsci, lasciò giovanissimo la Sardegna ma entrambi non dimenticarono mai la loro patria sarda. Porrino compose molte musiche ispirandosi alla musica popolare e alle impressioni pittoriche della sua terra natia. Altrettanto fece Gramsci in cui nei primi anni di militanza politica dedico diversi scritti alla questione meridionale con particolare riguardo ai problemi della Sardegna. Nelle sue "Lettere dal carcere" inoltre la Sardegna è onnipresente. Nel campo musicale e politico Porrino e Gramsci sono sicuramente i maggiori figli dellaSardegna del Novecento, divenuti universali appunto perché hanno posto questioni musicali e politiche che traevano ispiravano dalla loro piccola grande patria sarda"".


http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9f3d7992-1117-4b7a-a465-fb033e1714b0.html