giovedì 19 marzo 2015

Vincenzo Prunelli al Nosu Impari





L’ASSOCIAZIONE NOSU IMPARI

incontra

VINCENZO PRUNELLI

e il suo saggio

“Io e il mio medico.

Quando non ci capiamo o per capirci meglio”


    Il 15 Marzo scorso, presso la sede dell’Associazione sarda “Nosu Impari” di Torino, in via Reiss Romoli 45, il dott. Vincenzo PRUNELLI ha presentato il saggio “Io e il mio medico. Quando non ci capiamo o per capirci meglio”, di cui è autore.
La presentazione si è svolta nell’ambito delle manifestazioni culturali “Incontri d’autore”.

    Dopo una breve introduzione di Luisa Pisano, presidente dell’Associazione, il dott. Prunelli, medico torinese, che esercita anche la libera professione di neuropsichiatra, analista e psicologo dello sport, ha trattato un tema di grande interesse, sempre attuale e oggi alquanto articolato nelle sue problematiche: il rapporto medico – paziente, fonte molto spesso di disagio e di incomprensione.
   Nel suo saggio il dott. Prunelli esordisce, proponendo, in prima pagina, la lettura della definizione che l’organizzazione mondiale dei medici di famiglia dà della categoria. In essa, fra l’altro, si legge:
   “… I medici di famiglia … sono medici personali, responsabili in primo luogo di provvedere alla cura continua e completa d’ogni individuo che cerchi cure mediche, … Integrano gli aspetti fisici, psicologici, sociali, culturali ed esistenziali dei pazienti per gestire con loro i problemi, utilizzando la conoscenza e la fiducia create da contatti ripetuti. … operano per promuovere la salute, prevenire la malattia e fornire terapie, assistenza o cure palliative … assistendo, quando è necessario, i pazienti nell’accedere ai servizi della comunità.”
    Il relatore si è soffermato diffusamente sulle espressioni sopra riportate, per spiegarne il senso e per fugare ogni fraintendimento che possa derivare da cattiva informazione o propaganda mediatica non sempre affidabile, seppure mirata ad aiutare l’utenza nella difesa del proprio diritto alla salute.
    Uno dei primi argomenti discussi è stata l’importanza del dialogo medico – ammalato. Il dialogo è fondamentale perché permette al medico di conoscere il paziente e le sue problematiche; al malato di imparare ad aver fiducia nel medico. La fiducia raggiunta, continua il dott. Prunelli, farà in modo che si possa costruire insieme un percorso di collaborazione e rendere il paziente relativamente autonomo, capace di gestire al meglio sia la malattia che la terapia.
    Naturalmente è importante che ognuna delle due figure, pur in un’ottica di collaborazione costruttiva, eserciti in modo appropriato il suo ruolo, tenendo presenti competenze e responsabilità individuali.
    Molte delle incomprensioni fra medico e paziente sono oggi legate a ciò che ci si aspetta dal medico, al concetto di salute che viene diffuso, all’idea che l’evoluzione della medicina sia in grado di farci superare ogni malattia, e così via.
    Il concetto di salute, dunque, è stato esaminato con argomentazioni tese a far riflettere sul fatto che molte conoscenze apprese in forma semplicistica nulla hanno a che vedere con studi approfonditi. Solo tali studi permettono di padroneggiare le interrelazioni fra le varie parti del corpo umano, di “leggere”, gli esiti delle analisi, di intervenire con medicine idonee, sapendo come esse interagiscono con altri farmaci o con altre patologie, ecc.
Fondamentale in questo senso la figura del medico di base, che è anche coordinatore delle altre figure mediche specialistiche, ognuna delle quali insostituibile come esperta della propria specialità. Avere un’idea distorta e approssimativa di salute, continua il relatore, così come non valutare che essa è relativa all’età e ad altre situazioni personali di ciascun individuo, è una delle cause di insoddisfazione e di incomprensione fra medico e paziente. Inoltre, nonostante la consapevolezza dei grandi e continui progressi della medicina e delle tecnologie a sua disposizione, bisogna far sempre i conti con il fatto che prima o poi ci si troverà di fronte ad una malattia che non si riuscirà a curare.
    E’ molto importante curarsi, seguendo le indicazioni del proprio medico, senza l’intermediazione dell’amica/o di turno che, da esperta/o, consiglia di alterare, nelle dosi e nella tempistica, la terapia prescritta; le conseguenze di tali manipolazioni, infatti, possono essere gravi.
    Molti altri ancora gli argomenti trattati, anche su richiesta di un pubblico sempre più coinvolto e partecipe. Dal diritto alla salute, alla malasanità, alla medicina difensiva.
    Numerose le domande di chiarimento sulla medicina alternativa, sull’efficacia degli integratori, sull’affidabilità dei farmaci proposti dagli spots pubblicitari, sulle medicine generiche, sull’importanza e sui limiti della prevenzione, sull’ alimentazione.
    E ancora: come e fino a che punto responsabilizzare l’ammalato, come tener conto della sua soggettività, delle sue paure, della sua “rinuncia a sapere”?
    In casi necessari, ha affermato il dott. Prunelli, è il medico stesso (lui l’ha fatto più d’una volta) a prenotare visite specialistiche e analisi di laboratorio, comunicando al paziente la data e la sede dell’appuntamento.
    Argomento particolarmente delicato e coinvolgente è stato quello della malattia incurabile: come comportarsi? E’ giusto dire la verità? Quando? Fino a che punto?
    Pur essendo molti e importanti gli argomenti discussi e i quesiti proposti dal pubblico, il dott. Prunelli, ha saputo rendere piacevole l’incontro, trovando la maniera di scherzare garbatamente al momento opportuno, raccontando aneddoti significativi e facendosi capire facilmente da tutti i presenti.
    L’incontro è stato seguito da una cena di condivisione, a conclusione della quale, su richiesta del dott. Prunelli, il gruppo folk di ballo sardo Nosu Impari si è esibito in danze tradizionali.


Antonina Orlando















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