L’ASSOCIAZIONE
NOSU IMPARI
incontra
VINCENZO
PRUNELLI
e
il suo saggio
“Io
e il mio medico.
Quando
non ci capiamo o per capirci meglio”
Il 15 Marzo scorso,
presso la sede dell’Associazione sarda “Nosu
Impari”
di Torino, in via Reiss Romoli 45, il dott. Vincenzo PRUNELLI ha
presentato il saggio “Io
e il mio medico. Quando non ci capiamo o per capirci meglio”,
di cui è autore.
La presentazione si è
svolta nell’ambito delle manifestazioni culturali “Incontri
d’autore”.
Dopo una breve
introduzione di Luisa Pisano, presidente dell’Associazione, il
dott. Prunelli, medico torinese, che esercita anche la libera
professione di neuropsichiatra, analista e psicologo dello sport, ha
trattato un tema di grande interesse, sempre attuale e oggi alquanto
articolato nelle sue problematiche: il rapporto medico – paziente,
fonte molto spesso di disagio e di incomprensione.
Nel suo saggio il dott.
Prunelli esordisce, proponendo, in prima pagina, la lettura della
definizione che l’organizzazione mondiale dei medici di famiglia dà
della categoria. In essa, fra l’altro, si legge:
“… I
medici di famiglia … sono medici personali, responsabili in primo
luogo di provvedere alla cura continua e completa d’ogni individuo
che cerchi cure mediche, … Integrano gli aspetti fisici,
psicologici, sociali, culturali ed esistenziali dei pazienti per
gestire con loro i problemi, utilizzando la conoscenza e la fiducia
create da contatti ripetuti. … operano per promuovere la salute,
prevenire la malattia e fornire terapie, assistenza o cure palliative
… assistendo, quando è necessario, i pazienti nell’accedere ai
servizi della comunità.”
Il relatore si è
soffermato diffusamente sulle espressioni sopra riportate, per
spiegarne il senso e per fugare ogni fraintendimento che possa
derivare da cattiva informazione o propaganda mediatica non sempre
affidabile, seppure mirata ad aiutare l’utenza nella difesa del
proprio diritto alla salute.
Uno dei primi argomenti
discussi è stata l’importanza del dialogo medico – ammalato. Il
dialogo è fondamentale perché permette al medico di conoscere il
paziente e le sue problematiche; al malato di imparare ad aver
fiducia nel medico. La fiducia raggiunta, continua il dott. Prunelli,
farà in modo che si possa costruire insieme un percorso di
collaborazione e rendere il paziente relativamente autonomo, capace
di gestire al meglio sia la malattia che la terapia.
Naturalmente è
importante che ognuna delle due figure, pur in un’ottica di
collaborazione costruttiva, eserciti in modo appropriato il suo
ruolo, tenendo presenti competenze e responsabilità individuali.
Molte delle
incomprensioni fra medico e paziente sono oggi legate a ciò che ci
si aspetta dal medico, al concetto di salute che viene diffuso,
all’idea che l’evoluzione della medicina sia in grado di farci
superare ogni malattia, e così via.
Il concetto di salute,
dunque, è stato esaminato con argomentazioni tese a far riflettere
sul fatto che molte conoscenze apprese in forma semplicistica nulla
hanno a che vedere con studi approfonditi. Solo tali studi permettono
di padroneggiare le interrelazioni fra le varie parti del corpo
umano, di “leggere”, gli esiti delle analisi, di intervenire con
medicine idonee, sapendo come esse interagiscono con altri farmaci o
con altre patologie, ecc.
Fondamentale in questo
senso la figura del medico di base, che è anche coordinatore delle
altre figure mediche specialistiche, ognuna delle quali
insostituibile come esperta della propria specialità. Avere un’idea
distorta e approssimativa di salute, continua il relatore, così come
non valutare che essa è relativa all’età e ad altre situazioni
personali di ciascun individuo, è una delle cause di insoddisfazione
e di incomprensione fra medico e paziente. Inoltre, nonostante la
consapevolezza dei grandi e continui progressi della medicina e delle
tecnologie a sua disposizione, bisogna far sempre i conti con il
fatto che prima o poi ci si troverà di fronte ad una malattia che
non si riuscirà a curare.
E’ molto importante
curarsi, seguendo le indicazioni del proprio medico, senza
l’intermediazione dell’amica/o di turno che, da esperta/o,
consiglia di alterare, nelle dosi e nella tempistica, la terapia
prescritta; le conseguenze di tali manipolazioni, infatti, possono
essere gravi.
Molti altri ancora gli
argomenti trattati, anche su richiesta di un pubblico sempre più
coinvolto e partecipe. Dal
diritto alla salute, alla malasanità, alla medicina difensiva.
Numerose le domande di
chiarimento sulla medicina alternativa, sull’efficacia degli
integratori, sull’affidabilità dei farmaci proposti dagli spots
pubblicitari, sulle medicine generiche, sull’importanza e sui
limiti della prevenzione, sull’ alimentazione.
E ancora: come e fino a
che punto responsabilizzare l’ammalato, come tener conto della sua
soggettività, delle sue paure, della sua “rinuncia a sapere”?
In casi necessari, ha
affermato il dott. Prunelli, è il medico stesso (lui l’ha fatto
più d’una volta) a prenotare visite specialistiche e analisi di
laboratorio, comunicando al paziente la data e la sede
dell’appuntamento.
Argomento
particolarmente delicato e coinvolgente è stato quello della
malattia incurabile: come comportarsi? E’ giusto dire la verità?
Quando? Fino a che punto?
Pur essendo molti e
importanti gli argomenti discussi e i quesiti proposti dal pubblico,
il dott. Prunelli, ha saputo rendere piacevole l’incontro, trovando
la maniera di scherzare garbatamente al momento opportuno,
raccontando aneddoti significativi e facendosi capire facilmente da
tutti i presenti.
L’incontro è stato
seguito da una cena di condivisione, a conclusione della quale, su
richiesta del dott. Prunelli, il
gruppo folk di ballo sardo Nosu Impari si
è esibito in danze tradizionali.
Antonina
Orlando