INCONTRO
CON IL MUSICISTA NICOLA AGUS
Sentire
musica di eccellenza, realizzata con uno strumento che agli albori ha
iniziato a costruire la storia di questa Arte, è un piacere per lo
spirito. E Nicola Agus riesce a far convivere ritmi moderni e suoni
ancestrali.
L'Associazione
Nosu Impari ha ospitato sabato 25 ottobre 2014 il musicista sardo
Nicola Agus, suonatore di launeddas e, al contempo, di armonica a
bocca, oboe e altri strumenti a fiato, fra i più arcaici,
provenienti da tutto il mondo.
Dobbiamo
ringraziare il poeta Vincenzo Pisanu per aver organizzato questo
incontro in coincidenza con la presentazione della sua silloge “Is
arroras de Uras”.
Serata da
ricordare, dicono coloro che vi hanno partecipato, rimasti
meravigliati dalle vibranti e sublimi note che il maestro riesce a
far uscire dalle launeddas da lui stesso costruite.
Sentirlo
suonare ha fatto capire le potenzialità inaspettate di questo
strumento. Musica però nuova dove gli ancestrali suoni si sposano
con ritmi moderni, che spaziano dal pop al soul. Durante la serata è
stato lo stesso musicista a spiegare il percorso musicale che l'ha
condotto a questa scelta , da quando era un bambino affascinato dai
suoni che provenivano dalle canne di fiume fino ad oggi che frequenta
il Conservatorio di Cagliari e ha maturato la sua formazione e
preparazione.
Dice Toni
A. fra gli spettatori:«Mi ha colpito la sua grande preparazione
musicale, ma mi ha anche meravigliato la sua umiltà e la semplicità
nello spiegarci le motivazioni che l'hanno spinto a certe scelte
musicali».
Nicola
vorrebbe che alle launeddas fosse riconosciuta la loro storicità,
perchè sono da annoverarsi fra gli strumenti più antichi non solo
del Mediterraneo ma del mondo, e, al contempo, fosse dato loro il
giusto riconoscimento di strumento che può essere usato anche in
contesti di sperimentazione musicale diversificata. Non quindi solo
uno strumento musicale folkloristico da utilizzare durante le sfilate
e le processioni, ma a 360°. Infatti, tende a precisare, le stesse
melodie usate oggi possono non essere quelle usate nell'antichità.
L'evoluzione di uno strumento segue la ricerca di musicalità diverse
e, solo in questo modo, lo si rende sempre vivo e attuale. Come la
cornamusa anche le launeddas dovrebbero avere il riconoscimento
dell'UNESCO, riprendere il loro
primato.
Per
Antonella M. fa piacere che un giovane coltivi la tradizione con
tanta passione: « riesce a portarti indietro con le stesse emozioni
di un tempo pur facendo musica moderna».
Certo una
scelta difficile che sta trovando qualche ostacolo soprattutto con le
istituzioni. «La Sardegna non è pronta per il messaggio che vorrei
lanciare perchè vengono gestite male certe scelte culturali» si
lamenta Nicola «tanti altri artisti, che hanno tanto da dare, non
vengono valorizzati. La Regione sovvenziona solo determinati progetti
folkloristici, non sempre di qualità. Tanta musica non è etnica,
non è musica antica, tanti riarrangiamenti non appartengono alla
tradizione del popolo sardo. Io disturbo con le mie performance
musicali non tradizionali».
In tanti,
presenti alla serata, si augurano il riconoscimento e il successo di
Nicola Agus a livello non solo regionale ma internazionale:«Vorrei
che tornasse da noi, magari a teatro; dovrebbe avere un promotore che
gli permetta di diffondere la musica, in altre associazioni culturali
e anche nei circoli sardi» dice Valentina M.
Noi tutti
auguriamo che Nicola Agus abbia questo meritato successo e lo
ringraziamo per le emozioni che ci ha donato con la sua magistrale
esecuzione.
Pia
Deidda
L'articolo è anche in Tottus in pari
http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2014/11/02/a-torino-con-l%E2%80%99associazione-%E2%80%9Cnosu-impari%E2%80%9D-incontro-con-il-musicista-nicola-agus/
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