sabato 5 marzo 2016

Nosu Impari News: Conferenza di Giovanni Masala Dessì. Università di Stoccarda “I Shardana” di Ennio Porrino Una grande opera lirica “dimenticata”



Conferenza di


Giovanni Masala Dessì. Università di Stoccarda


“I Shardana” di Ennio Porrino


Una grande opera lirica “dimenticata”


 a cura di Antonino Orlando



Sabato 27 Febbraio al teatro Isabella presso la Circoscrizione 5 di Torino, ha avuto luogo la Conferenza del prof. Giovanni Masala su Porrino e la sua opera lirica "I Shardana". La conferenza è stata organizzata da Luisa Pisano, presidente dell’Associazione culturale sarda Nosu Impari di Torino.


Dopo i saluti del vicepresidente dell’Associazione Marcello Pisano e di Antonio Ciavarra, consigliere della Circoscrizione 5, ha preso la parola Giovanni Masala, ricercatore dell’Università di Stoccarda, che ha descritto ampiamente e con chiarezza l’opera del maestro cagliaritano Ennio Porrino, compositore del Novecento.

"I Shardana", ha detto Masala, si è formata lentamente, dall’ idea di un vecchio racconto, il cui titolo originario era “Hutalabi”, come  nella versione del radiodramma del ’56, recitato da Arnoldo Foà.

Essa fu rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli, il 21 Marzo del 1959, sotto la direzione musicale dello  stesso Porrino, con costumi ispirati ai bronzetti nuragici di circa quattromila anni fa; venne poi replicata nelle settimane successive.

Shardana era il nome delle antiche genti che sin dai tempi preistorici, raggiunsero e abitarono la Sardegna, costruendovi le prime testimonianze artistiche e culturali. Col trascorrere degli anni, altri popoli si sono avvicendati nel Mediterraneo, soprattutto a scopo commerciale [N.d.A.].



La vicenda si svolge, dunque, nella Sardegna della civiltà dei nuraghi e si rifà ad una delle più antiche incursioni, che, in epoca imprecisata, tenta di soggiogare l’isola, quella dei Fenici.

Vi sono descritti momenti gloriosi dell’antico popolo sardo, durante i quali viene respinto l’invasore. Gli eroi sardi, disposti a qualunque sacrificio nella difesa della loro terra, mostrano determinazione, forza e coraggio.

Alla Sardegna nuragica di quattromila anni fa l’opera non è solo debitrice degli avvenimenti romanzati, ma trae da essa anche i nomi di personaggi importanti, come Gonnario, Torbeno, Orzocco, Norace, Nibatta. Tali nomi, infatti, appartengono proprio al sostrato nuragico.

Per ritrovarli, Porrino si è avvalso sia degli studi filologici riguardanti il paleosardo, sia degli studi storici relativi agli usi linguistici medievali della Sardegna centrale, non contaminata dai contatti che il Nord e il Sud dell’isola avevano con Pisa e con Genova per scambi commerciali.

E’ noto, infatti, che le zone che non entrano in contatto con popoli stranieri, sono generalmente conservatrici sia nelle tradizioni che negli usi linguistici; mentre chi entra in contatto con altri popoli, generalmente per motivi commerciali, innova più facilmente lingua e abitudini di vita [N.d.A.].

Porrino, inoltre, col suo dramma veicola, rivisitandolo, il patrimonio etnomusicale, letterario e artistico sardo, nonché quello della grande musica dell’Ottocento e del Novecento.

“Con “I Shardana” va in scena un mondo mitico, idealizzato, in cui si esaltano le gesta dei due momenti più gloriosi della storia sarda, quello nuragico di quattromila anni fa e quello medievale -   giudicale di mille anni fa…. I Sardi fanno storia, creano storia e non la subiscono …”, ricorda Masala, riferendo, così, le riflessioni del musicologo Karlinger dell’Università di Monaco.

Il melodramma ha avuto successivamente molte altre repliche, ottenendo sempre notevoli successi. L’ultima rappresentazione ha avuto luogo a Roma nel 1960, senza costumi e senza scenografia, in forma oratoriale e in un’ottima esecuzione registrata dalla RAI.

Dopo l’esecuzione di Roma, “I Shardana” non sarà più rappresentata in nessun teatro; tuttavia, alcune sue musiche continueranno ad essere suonate nei decenni successivi e essa stessa, molto apprezzata dal prof. Karlinger, diventerà oggetto di studio e di recensioni del musicologo, che nei suoi cori  evidenzia influenze verdiane.



Ennio Porrino muore all’improvviso a Roma, il 15 settembre del 1959, pochi mesi dopo aver diretto la prima rappresentazione dell’opera e dopo aver presentato alla biennale di Venezia una composizione dedicata alla figlia, il balletto La bambola malata.



Caduta nell’oblio, assieme al suo autore, “I Shardana” fu riscoperta nel 2010, in ricorrenza del centenario della nascita di Porrino, e venne ripresentata al teatro dell’Opera di Cagliari, in forma di concerto, senza scenografia.



Presentazione e spiegazione dell’opera e del suo autore sono state corredate da immagini, dall’ascolto di brani musicali particolarmente significativi e da riferimenti ai maggiori critici di Porrino e della sua produzione artistica.

Grande la soddisfazione del pubblico di fronte all’interessante e preziosa trattazione del Prof. Masala.


Antonina Orlando


Consigliamo la lettura del sito curato da Antonina Orlando: http://www.mantano.it




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