domenica 19 ottobre 2014

Nosu Impari al Teatro Matteotti di Moncalieri


Serata da ricordare, per noi di Nosu Impari, quella vissuta ieri 18 ottobre 2014 al Teatro Civico Matteotti di Moncalieri.



“Ricordando la Sardegna” è arrivata alla sua quinta edizione grazie alla volontà della nostra presidente Luisa Pisano che riesce a tenere coeso un gruppo eterogeneo di ballerini, cantanti, musicisti, attori e poeti; tutti diversi per formazione e temperamento, ma tutti uniti dallo stesso amore per la terra sarda, di cui vogliono far conoscere alcuni spaccati della sua vasta cultura antica e moderna. E, come dice Luisa Pisano, è l'amore per la Sardegna che ci spinge a vivere con umiltà, ma con passione, questa esperienza teatrale, pur consapevoli di non essere tutti dei professionisti.

Questa volta ad accoglierci a teatro, situato nello splendido scenario del centro storico di Moncalieri, in occasione della “Fera dij subiét”, c'erano il sindaco Roberta Meo, l'assessore alla Cutura e Sport Francesco Maltese, l'assessore all'Urbanistica Marcello Concas e l'organizzatore dell'evento Ezio Bertello presidente della Pro Loco. A loro vanno i nostri ringraziamenti per averci dato la possibilità di esibirci davanti ad una gremita platea di spettatori.


I saluti di Ezio Bertello


I saluti del sindaco


 I saluti di Luisa Pisano


Il gruppo di ballo
(da sinistra a destra)
Luisa Pisano, Franco Brunetti, Rebecca Melis, Alessandro Palermo, 
Angela Urraci, Mario Caboni, Antonietta Carboni (maestra del gruppo), Nicola Silvestri


i cantanti
Gianluca Cotza (Quintomoro) e Laura Cotza


Il suonatore di launeddas Benito Melis e d'armonica Carlo Uda


 Pia Deidda e Gianluca Cotza leggono la poesia
 di Paola Alcioni "Sa cantadora"
"Preghiera a terra mia"


"Su bistiri de su sindigu"
con Rita Cannas, Ignazio Molia e Maria Molia


Scena tratta da "Su sponsoriu de su sindigu"


 Albino Agus legge la poesia
"Angeli e demoni"


Scena tratta da "Cucirò la bandiera del nuovo re"

Tutti gli attori che hanno partecipato: Rina Cannas, Elia Ledda, Piero Melis, Maria Molia, Ignazio Molia, Daniele Passalacqua, Marta Passalacqua, Ilaria Passalacqua, Marcello Pisano, Irene Pisano, Vincenzo Sabiucciu, Gianna Serafino.
E Angelo Carucci come tecnico del suono. 


Le  poesie lette

Albero al vento
di Luisa Pisano

In quella distesa di terra
rossa e arida, sei fermo.
E ti aggrappi, piegato in due,
con tutte le tue forze sotterranee,
lasciando che il vento eterno
e continuo, agiti i tuoi rami
secolari come tante braccia
lasciate libere al proprio destino.
Così anche tu, come un vero sardo,
ti ostini a rimanere dove sei nato. 


Pregadoria a sa terra mia
di Paola Alcioni 

 
Ancu cust’umbra de axiu
lompat sentz’’e sprama,
cun passu lébiu e manu sentz’’e tírria,
po ‘ndi studai s’úrtimu bisu miu,
Terra Mama.


E candu ap’essi arruta cara a is nuis,
firmu unu bólidu ‘e spantu
in is pipias,
dolori e timorias apaxiamí
e asciutamí su prantu.


Prenimí cun s’imprassu ‘e su bentu
is bratzus obertus debadas, che sa gruxi,
e unu carínniu arraspinosu ‘e arena
m’intreghit unda a sa praja sullena
de s’urtimu sonnu.

Ti torru gràtzias po su chi no apu tentu,
chi no lassu cun làstima innoi:
no lassu gosus, sceti su proi proi
e sa strossa de pèsperus nuscosus.

Anninniamí, Mamai, cun su zúmiu
de una durci cantzoni in sa tzinniga
e arregordu ‘e mali no mi portit
su tzérriu tzirrichiosu ‘e su maistrali,
candu fridu affarruncat de is notzentis
tzinníbiris de mari frunzas fertas.

Lassamí is pibiristas obertas:
no timu prus s’arrori de s’aera
abbrigada de su soli ‘e s’istadi.

Ma tui, chi arréxinis e língua m’as donau, chistidí
custu studau losíngiu ‘e solidadi
in s’amori de is intrànnias tuas:
ancu tengat spera cras
de intzeurrai frori
o aira po ‘ndi pesai
arta
una bandera...

  
ANGELI E DEMONI
di Albino Agus





Quando i demoni si scatenano, seminando morte e distruzione,

immediatamente gli angeli si allertano ed entrano in funzione.



Le forze scure, che scatenano gli eventi all’improvviso,

spengon la speranza nel futuro e cancellano il sorriso.



Tsunami, terremoti, uragani e frane sulla terra,

sul campo lasacian segni più gravi che una guerra.



Spazzano via case, fabbriche, scuole e uccidon molta gente;

che sian cattivi, buoni, ricchi o poveri, non gliene importa niente.



La Sardegna, che pareva risparmiata da quel tipo di dolore,

a Novembre, l’uragano l’ha colpita nella sua parte migliore.



Olbia allagata, appariva come un lago di fango immenso.

Tentare d’alzarsi, per tanti, parea non avesse più senso.



Quando il male colpisce alla cieca, seminando morte e distruzione,

gli angeli si allertano e corrono per portar sollievo e consolazione.


Accorrono sul posto e vedendo quel disastro rimangono interdetti…

Si buttano nel fango, invadon le cantine e salgono sui tetti.



Svuotano, lavano, bruciano, soccorrono e curano i feriti.

Portano cibo, coperte, vestiti, tutto senza essere retribuiti.



Noi, che siam lontani, possiamo intervenire col nostro contributo.

Che sappian che ci siamo e che, anche se modesto, mandiamo il nostro aiuto.



Gli angeli di Sapori di Sardegna, del Gruppo Nosu Impari , insieme al Quintomoro,

si stringono a quei dei qui presenti con un: “Viva la Sardegna!” formando un solo coro.




Tormento è ora la su assenza
di Pia Deidda



Piega alberi secolari al suo potere,

solleva mulinelli di sabbia

e scopre tesori nascosti,

sparge essenze di erbe aromatiche,

spande fiocchi di soffice polline

e improvvisa delicate danze,

spruzza schiaffi violenti di acqua marina,

trasporta sabbia rossa africana

e la posa su candide verande,

ulula voci di ancestrali memorie,

raduna vortici di foglie

e le deposita in angoli silenti,

sposta con veloce irruenza nembi,

trascina inermi bambini

e li sospinge per scoscese discese.

Ho visto agire la forza del vento,

tormento è ora la sua assenza.





 



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