Serata da ricordare, per noi di Nosu
Impari, quella vissuta ieri 18 ottobre 2014 al Teatro Civico
Matteotti di Moncalieri.
“Ricordando la Sardegna” è
arrivata alla sua quinta edizione grazie alla volontà della nostra
presidente Luisa Pisano che riesce a tenere coeso un gruppo
eterogeneo di ballerini, cantanti, musicisti, attori e poeti; tutti
diversi per formazione e temperamento, ma tutti uniti dallo stesso
amore per la terra sarda, di cui vogliono far conoscere alcuni
spaccati della sua vasta cultura antica e moderna. E, come dice Luisa
Pisano, è l'amore per la Sardegna che ci spinge a vivere con umiltà,
ma con passione, questa esperienza teatrale, pur consapevoli di non
essere tutti dei professionisti.
Questa volta ad accoglierci a teatro,
situato nello splendido scenario del centro storico di Moncalieri, in
occasione della “Fera dij subiét”, c'erano il sindaco Roberta
Meo, l'assessore alla Cutura e Sport Francesco Maltese, l'assessore
all'Urbanistica Marcello Concas e l'organizzatore dell'evento Ezio
Bertello presidente della Pro Loco. A loro vanno i nostri
ringraziamenti per averci dato la possibilità di esibirci davanti ad
una gremita platea di spettatori.
I saluti di Ezio Bertello
I saluti del sindaco
I saluti di Luisa Pisano
Il gruppo di ballo
(da sinistra a destra)
Luisa Pisano, Franco Brunetti, Rebecca Melis, Alessandro Palermo,
Angela Urraci, Mario Caboni, Antonietta Carboni (maestra del gruppo), Nicola
Silvestri
i cantanti
Gianluca Cotza (Quintomoro) e Laura Cotza
Il suonatore di launeddas Benito Melis e d'armonica Carlo Uda
Pia Deidda e Gianluca Cotza leggono la poesia
di Paola Alcioni "Sa cantadora"
"Preghiera a terra mia"
"Su bistiri de su sindigu"
con Rita Cannas, Ignazio Molia e Maria Molia
Scena tratta da "Su sponsoriu de su sindigu"
Albino Agus legge la poesia
"Angeli e demoni"
Scena tratta da "Cucirò la bandiera del nuovo re"
Tutti gli attori che hanno partecipato: Rina Cannas, Elia Ledda, Piero Melis, Maria Molia, Ignazio
Molia, Daniele Passalacqua, Marta Passalacqua, Ilaria Passalacqua, Marcello Pisano, Irene Pisano, Vincenzo Sabiucciu, Gianna Serafino.
E Angelo Carucci come tecnico del suono.
Le poesie lette
Albero al vento
di Luisa Pisano
In quella distesa di terra
rossa e arida, sei fermo.
E ti aggrappi, piegato in due,
con tutte le tue forze sotterranee,
lasciando che il vento eterno
e continuo, agiti i tuoi rami
secolari come tante braccia
lasciate libere al proprio destino.
Così anche tu, come un vero sardo,
ti ostini a rimanere dove sei nato.
Pregadoria a sa terra mia
di Paola Alcioni
Ancu cust’umbra de axiu
lompat
sentz’’e sprama,
cun passu lébiu e manu sentz’’e tírria,
po ‘ndi studai s’úrtimu bisu miu,
Terra Mama.
E candu ap’essi arruta cara a is
nuis,
firmu unu bólidu ‘e spantu
in is pipias,
dolori e
timorias apaxiamí
e asciutamí su prantu.
Prenimí cun s’imprassu ‘e su
bentu
is bratzus obertus debadas, che sa gruxi,
e unu carínniu
arraspinosu ‘e arena
m’intreghit unda a sa praja sullena
de
s’urtimu sonnu.
Ti torru gràtzias po su chi no apu tentu,
chi no lassu cun làstima innoi:
no lassu gosus, sceti su proi
proi
e sa strossa de pèsperus nuscosus.
Anninniamí,
Mamai, cun su zúmiu
de una durci cantzoni in sa tzinniga
e
arregordu ‘e mali no mi portit
su tzérriu tzirrichiosu ‘e su
maistrali,
candu fridu affarruncat de is notzentis
tzinníbiris
de mari frunzas fertas.
Lassamí is pibiristas obertas:
no
timu prus s’arrori de s’aera
abbrigada de su soli ‘e
s’istadi.
Ma tui, chi arréxinis e língua m’as donau,
chistidí
custu studau losíngiu ‘e solidadi
in s’amori de
is intrànnias tuas:
ancu tengat spera cras
de intzeurrai
frori
o aira po ‘ndi pesai
arta
una bandera...
ANGELI
E DEMONI
di Albino Agus
Quando
i demoni si scatenano, seminando morte e distruzione,
immediatamente
gli angeli si allertano ed entrano in funzione.
Le
forze scure, che scatenano gli eventi all’improvviso,
spengon
la speranza nel futuro e cancellano il sorriso.
Tsunami,
terremoti, uragani e frane sulla terra,
sul
campo lasacian segni più gravi che una guerra.
Spazzano
via case, fabbriche, scuole e uccidon molta gente;
che
sian cattivi, buoni, ricchi o poveri, non gliene importa niente.
La
Sardegna, che pareva risparmiata da quel tipo di dolore,
a
Novembre, l’uragano l’ha colpita nella sua parte migliore.
Olbia
allagata, appariva come un lago di fango immenso.
Tentare
d’alzarsi, per tanti, parea non avesse più senso.
Quando
il male colpisce alla cieca, seminando morte e distruzione,
gli
angeli si allertano e corrono per portar sollievo e consolazione.
Accorrono
sul posto e vedendo quel disastro rimangono interdetti…
Si
buttano nel fango, invadon le cantine e salgono sui tetti.
Svuotano,
lavano, bruciano, soccorrono e curano i feriti.
Portano
cibo, coperte, vestiti, tutto senza essere retribuiti.
Noi,
che siam lontani, possiamo intervenire col nostro contributo.
Che
sappian che ci siamo e che, anche se modesto, mandiamo il nostro
aiuto.
Gli
angeli di Sapori di Sardegna, del Gruppo Nosu Impari , insieme al
Quintomoro,
si
stringono a quei dei qui presenti con un: “Viva la Sardegna!”
formando un solo coro.
Tormento è ora la su assenza
di Pia Deidda
Piega
alberi secolari al suo potere,
solleva
mulinelli di sabbia
e
scopre tesori nascosti,
sparge
essenze di erbe aromatiche,
spande
fiocchi di soffice polline
e
improvvisa delicate danze,
spruzza
schiaffi violenti di acqua marina,
trasporta
sabbia rossa africana
e
la posa su candide verande,
ulula
voci di ancestrali memorie,
raduna
vortici di foglie
e
le deposita in angoli silenti,
sposta
con veloce irruenza nembi,
trascina
inermi bambini
e
li sospinge per scoscese discese.
Ho
visto agire la forza del vento,
tormento
è ora la sua assenza.